GASTRITE: COSA MANGIARE E QUALI CIBI È MEGLIO EVITARE
L'insorgenza della gastrite (ovvero un'infiammazione del rivestimento dello stomaco) comporta, per il paziente, la necessità di variare le proprie abitudini alimentari, evitando accuratamente alcuni cibi e introducendone altri nella propria dieta.
Indice degli argomenti
Introduzione
La gastrite, definita come l'infiammazione della mucosa che riveste lo stomaco, può presentarsi in diverse forme e avere origini differenti.
L'infezione da Helicobacter pylori (H. pylori) è riconosciuta come la causa più comune, ma anche il consumo di alcool e fumo, nonché alcune patologie sottostanti come il morbo di Crohn, possono avere un ruolo nell'insorgenza della gastrite.
Il processo infiammatorio insorge a seguito di un danno della mucosa gastrica che riveste lo stomaco; la gastrite cosiddetta acuta ha una durata limitata e generalmente risponde bene al trattamento. Questa, tuttavia, tende a cronicizzarsi (gastrite cronica) in mancanza di una terapia adeguata; a seconda della causa scatenante, inoltre, possono svilupparsi complicanze come ulcere peptiche, sanguinamento, deficit nutrizionali e un aumento del rischio di neoplasie gastriche.
Ad oggi, non è dimostrata una correlazione causa-effetto tra alimentazione e insorgenza della gastrite, ma uno studio del 2020 dimostrò che più della metà dei pazienti vedevano i loro sintomi variare a seconda delle loro scelte alimentari.
In generale, quindi, la dieta per la gastrite è concepita per alleviare le riacutizzazioni acute (improvvise) della gastrite e per prevenire complicanze nei soggetti affetti da gastrite cronica (persistente o ricorrente). Non è intesa come sostituto della dieta abituale, ma può essere adattata per soddisfare il fabbisogno nutrizionale giornaliero qualora sia necessario seguirla per un periodo prolungato.
I cibi da evitare se si ha la gastrite
La raccomandazione principale, prima di decidere per l'eliminazione totale o parziale di uno o più alimenti dalla propria dieta, è sempre quella di rivolgersi al proprio medico curante o a un nutrizionista, in modo da ricevere un adeguato supporto professionale ed evitare possibili deficit alimentari.
- È consigliabile limitare il consumo di frutta acida, come gli agrumi e il pomodoro, nonché di verdure utilizzate per insaporire e aggiungere piccantezza ai piatti, come cipolle, aglio e peperoncino.
- Si raccomanda di evitare il mais e i prodotti derivati, come pane di mais, alcune tipologie di pasta senza glutine e altri alimenti contenenti mais. Questi prodotti sono ricchi di zuccheri che possono aggravare i sintomi della gastrite.
- L'assunzione di grassi può irritare la mucosa gastrica e peggiorare i sintomi della gastrite. Ciò include i latticini interi come latte e burro. Limitare il consumo di salse, ripieni o budini preparati con panna o formaggi morbidi.
- Per quanto riguarda la - necessaria - assunzione quotidiana di proteine, si consiglia di limitare il consumo di carne rossa, in particolare carne macinata e tagli più grassi. La frutta secca, pur essendo un'ottima fonte proteica, presenta un elevato contenuto di grassi che può risultare problematico in caso di gastrite. Legumi e fagioli sono generalmente ben tollerati, ma è consigliabile consumarli in porzioni moderate per evitare gonfiore e flatulenza.
- La maggior parte dei dolci, essendo ricchi di grassi e zuccheri, andrebbe limitata. Ciò comprende prodotti da forno, biscotti, pasticceria, gelati, budini e cioccolato; quest'ultimo è, inoltre, sconsigliato a causa del suo elevato contenuto di caffeina.
- Si raccomanda di escludere dalla dieta bevande contenenti caffeina, bevande ad alto contenuto di zuccheri, bibite gassate e succhi di frutta acidi, in particolare quelli a base di agrumi o pomodoro, poiché possono irritare la mucosa gastrica e peggiorare i sintomi.
- È fondamentale eliminare completamente l'alcol dalla dieta, compresi birra, vino e superalcolici, poiché l'etanolo può danneggiare la mucosa gastrica e aggravare l'infiammazione.
- Limitare (o evitare del tutto) l'uso di spezie e condimenti comunemente utilizzati in cucina, tra cui pepe nero, peperoncino, aglio in polvere, peperoni piccanti, senape, noce moscata, cipolla in polvere e curry in polvere, in quanto possono irritare la mucosa gastrica e peggiorare i sintomi.
Per quanto riguarda i metodi di cottura dei cibi, la frittura in immersione è sconsigliata, ma anche la frittura in padella e la cottura ad aria dovrebbero essere evitate, poiché espongono a un'assunzione di grassi non necessaria che può irritare la mucosa gastrica. È meglio privilegiare, ad esempio, la cottura al forno , al vapore o al cartoccio.
I cibi da preferire in caso di gastrite
Essendo la gastrite un processo infiammatorio, oltre ad evitare accuratamente il consumo di alcuni cibi ed evitare metodi di cottura che comportano l'assunzione di eccessivi grassi, esistono alimenti considerati antinfiammatori che possono contribuire al controllo e alla riduzione dei sintomi associati a questa condizione.
Questi cibi, includono:
- alimenti ricchi di flavonoidi: mele, sedano, mirtilli rossi, frutta e verdura di stagione e tè possono contribuire a inibire la crescita dell'Helicobacter pylori, un batterio spesso implicato nell'insorgenza della gastrite;
- fonti proteiche magre: carni magre (come il pollo), pesce azzurro, tonno, orata, tofu (derivato dalla soia, in assenza di allergie) o legumi (che vanno però moderati) rappresentano fonti proteiche salutari e digeribili;
- alimenti ricchi di antiossidanti: frutta (come mirtilli, ciliegie e pomodori) e verdura (come zucca e peperoni) possono aiutare a proteggere la mucosa gastrica grazie alla loro azione antiossidante;
- alimenti ricchi di vitamine del gruppo B e calcio: mandorle, legumi, cereali integrali (in assenza di allergie), verdure a foglia verde scuro (come spinaci e cavolo riccio) e alghe marine forniscono nutrienti essenziali per la salute della mucosa gastrica;
- oli salutari: l'olio d'oliva, meglio se olio extravergine d'oliva, è un'ottima scelta per condire i piatti, grazie al suo contenuto di grassi monoinsaturi e antiossidanti.
In caso di evidenti deficit nutrizionali o in caso di ridotto apporto con la dieta, i seguenti integratori alimentari possono contribuire a una migliore digestione gastrica e, di conseguenza, limitare i sintomi della gastrite, ma è sempre raccomandato un consulto con il proprio medico curante prima di deciderne l'assunzione costante.
- Integratori multivitaminici: un multivitaminico contenente vitamine antiossidanti (A, C, E), vitamine del gruppo B e oligoelementi come magnesio, calcio, zinco e selenio può contribuire a supportare la funzione della mucosa gastrica.
- Vitamina C: dosi farmacologiche di vitamina C possono aumentare l'efficacia della terapia di eradicazione dell'Helicobacter pylori. È importante consultare il medico per determinare il dosaggio appropriato.
- Acidi grassi omega-3: integratori di omega-3, come l'olio di pesce, possono aiutare a ridurre l'infiammazione associata alla gastrite.
- Probiotici: integratori probiotici (anche presenti nello yogurt) contenenti Lactobacillus acidophilus possono favorire l'equilibrio della flora batterica intestinale, contrastando la crescita di batteri nocivi come l'Helicobacter pylori.

Altri consigli
Ulteriori raccomandazioni, legate alle abitudini alimentari per i pazienti che soffrono di gastrite (acuta o cronica), includono il tempo in cui si consuma un pasto o uno spuntino, la quantità di cibo assunta, la gestione di un piano alimentare che tenga conto di altre patologie sottostanti, e l'adozione di corretti comportamenti che aiutino il soggetto nella gestione quotidiana della condizione.
Nello specifico, i celiaci (che consumano cibi gluten-free) devono controllare con attenzione l'etichetta dei prodotti alimentari, evitando quelli che contengono mais. Lo stesso vale per i diabetici e per le donne incinte o che stanno allattando, considerate le loro particolari esigenze nutrizionali.
In presenza di gastrite, la quantità di cibo ingerita e l'intervallo di tempo tra i pasti possono influenzare la comparsa dei sintomi. Se si manifestano sintomi, è consigliabile frazionare l'alimentazione giornaliera in pasti semplici, più piccoli e frequenti, anziché consumare tre pasti principali (colazione, pranzo e cena) abbondanti. Studi scientifici indicano che, durante una riacutizzazione acuta, è preferibile alimentarsi ogni due ore circa, anche con degli spuntini leggeri.
Utile, infine, avere sempre con sé farmaci antiacido o altri medicinali specifici contro la gastrite, in particolar modo se si cena fuori casa e non si ha totale controllo sulla preparazione dei cibi e sugli ingredienti.
Importantissimo è, poi, mantenere un'idratazione adeguata, fondamentale per la salute generale e per il corretto funzionamento dell'apparato digerente. Si raccomanda di bere almeno 6-8 bicchieri di acqua al giorno, distribuiti nell'arco della giornata, per favorire la digestione, prevenire la stipsi e mantenere l'equilibrio idroelettrolitico.
L'attività fisica regolare, praticata per almeno 30 minuti al giorno, 5 giorni alla settimana, può contribuire a ridurre lo stress, migliorare la motilità intestinale e favorire il benessere generale, aspetti che possono influenzare positivamente la gestione della gastrite. È consigliabile scegliere attività a basso impatto, come camminata, nuoto o yoga, e adattare l'intensità e la durata dell'esercizio alle proprie capacità e condizioni fisiche.
Per ridurre il reflusso acido durante il sonno, si consiglia di utilizzare un cuscino aggiuntivo in modo da elevare la testa e le spalle. Inoltre, in caso di sovrappeso, la perdita di peso può contribuire a migliorare i sintomi della gastrite, riducendo la pressione sull'addome e favorendo la digestione.
In sintesi
La gastrite, sebbene possa manifestarsi in diverse forme (con sintomi che vanno da crampi addominali, nausea, vomito e gonfiore) e con differenti cause, può essere efficacemente gestita attraverso un approccio multidisciplinare che includa terapia farmacologica e modifiche dello stile di vita, tra cui l'adozione di una dieta adeguata. La dieta per la gastrite, pur non rappresentando una cura definitiva, può contribuire significativamente ad alleviare i sintomi, prevenire le complicanze e migliorare la qualità di vita dei pazienti. La scelta degli alimenti, i metodi di cottura e le abitudini alimentari giocano un ruolo fondamentale nel controllo dell'infiammazione gastrica.
È importante rivolgersi al proprio medico curante o a un nutrizionista per adattare la dieta alle specifiche esigenze individuali, tenendo conto di eventuali patologie concomitanti e dello stile di vita del paziente. Un approccio consapevole e informato all'alimentazione, unitamente a una terapia medica adeguata, può rappresentare un valido strumento per gestire la gastrite e promuovere la salute dell'apparato digerente.
Autorizzazione Minsal CH-20250701-21 del 14/07/2025